La crisi della sanità pubblica in Italia: la necessità di investimenti e migliorie
Mi interrogo su cosa fare per migliorare la situazione della sanità pubblica in Italia. Sono passati tre anni dalla pandemia da Covid-19 e la situazione sembra essere peggiorata. I medici denunciano la mancanza di personale e i pronto soccorso sono al collasso. Pazienti costretti a stare sulle barelle perché non ci sono posti letto disponibili nei reparti e dove ci sono mancano i medici e gli infermieri. Questa situazione è insostenibile e non può andare avanti.
Ricordo ancora il disorientamento che c’è stato all’inizio della pandemia quando il Presidente del Consiglio e il ministro della Sanità hanno deciso di chiudere tutta l’Italia in zona rossa. In quel momento, molti di noi ci siamo interrogati sulla giustezza di quella decisione. Tuttavia, le spiegazioni del governo e della commissione tecnico-scientifica erano più che fondate. Se il virus avesse continuato a circolare, il Sistema Sanitario Nazionale sarebbe crollato perché non avrebbe retto alla quantità di ricoveri da Covid.
Personalmente, sono arrivato a una conclusione di mediazione con il mio concetto di libertà. Ho deciso di accettare il lockdown per tutelare gli ospedali e di farmi qualsiasi vaccino avessero proposto. Ho anche accettato tutti i presidi sanitari che mi hanno imposto. Tuttavia, quando finirà tutto, voglio che si metterà al centro della discussione lo stato della Sanità Pubblica e come migliorarla per evitare che si ripeti in futuro questo scenario. La stessa considerazione vale per la scuola e il Terzo Settore.
È evidente che la situazione della sanità pubblica in Italia deve migliorare. Dobbiamo investire di più nella propria sanità per garantire a tutti i cittadini cure adeguate e di qualità. Secondo l’Ocse, sarebbe necessario spendere almeno 25 miliardi in più all’anno per garantire la tenuta sanitaria del Paese. Non possiamo continuare a guardare con indifferenza al definanziamento e alla privatizzazione del nostro sistema sanitario.
La salute non può essere sacrificata. È nostro dovere preservarla e difenderla. Dobbiamo alzare la voce e pretendere un investimento adeguato da parte delle autorità competenti. Dati alla mano, l’Italia investe solo il 6,4% del Pil in sanità, cifra ben distante da quella di Francia e Germania, dove si arriva al 10% del Pil. Ma non solo: gli italiani pagano di tasca propria il 75% delle visite specialistiche, il 62% di tac, ecografie e altri accertamenti diagnostici, l’81% dei trattamenti di riabilitazione.
È importante considerare il fatto che una crisi sanitaria come quella che abbiamo vissuto ha un impatto non solo sulla salute delle persone, ma anche sull’economia del paese. Le aziende hanno subito gravi danni a causa delle chiusure e delle restrizioni, e questo ha portato a un aumento della disoccupazione e della precarietà lavorativa. Investire nella sanità pubblica non è solo un modo per proteggere la salute delle persone, ma anche per proteggere l’economia del paese.
C’è bisogno di un cambiamento di rotta e di una maggiore attenzione alle esigenze della popolazione. Non possiamo continuare a vivere in un paese in cui la salute è considerata un lusso per pochi. Dobbiamo chiedere al nostro governo di investire di più nella sanità pubblica e di garantire a tutti l’accesso alle cure mediche di cui hanno bisogno.
Una soluzione potrebbe essere quella di aumentare la tassazione su determinati settori e di utilizzare i fondi raccolti per finanziare il sistema sanitario nazionale. In questo modo, tutti contribuirebbero alla salvaguardia della salute pubblica e avremmo un sistema sanitario più efficiente e moderno.
Dovrebbe essere utile promuovere la formazione di nuovi medici e infermieri, offrendo loro incentivi e agevolazioni per lavorare nel sistema sanitario pubblico e inoltre eliminare il numero chiuso all’università. In questo modo, sarebbe possibile aumentare il numero di professionisti della salute disponibili per assistere i pazienti e migliorare la qualità delle cure.
Sarebbe importante anche investire nella ricerca scientifica e nella prevenzione delle malattie. Prevenire le malattie è il modo migliore per evitare di dover affrontare costi elevati per le cure, e allo stesso tempo migliorare la qualità della vita delle persone.
La situazione attuale del sistema sanitario nazionale richiede un cambiamento radicale. Non possiamo più accettare la disattenzione e il definanziamento del nostro sistema sanitario, e dobbiamo lottare per garantire a tutti l’accesso alle cure mediche di cui hanno bisogno. Investire nella sanità pubblica non è solo un dovere morale, ma anche un modo per proteggere l’economia del paese e garantire un futuro migliore per tutti.
In questo articolo de Il Fatto Quotidiano un esempio di come si sono ridotti i pronto soccorso